In questo volume, con la raccolta Poesie all'angolo, si completa la trilogia, avviata con l'opera precedente, dedicata ad una poesia incontrata "quasi per caso" ad ogni "angolo" di strada, simbologia della vita, nel riconoscerla ed essere da lei riconosciuto, come ad un incontro con se stessi.
Non voglio bene a Palermo, che è la raccolta più intensa e corposa è invece un'antologia d'autore, una sorta di autobiografia in versi che riassume più di dieci anni di lavoro poetico, nella quale l'autore ripercorre le tappe di una complessa avventura umana, fatta di sogni, di solitudini, di storie ma anche di emozioni e di speranze, nella città dove è nato e ha sempre vissuto.
Dal tempo degli amici "dei pantaloni corti" agli anni della maturità, quando le aspirazioni, i progetti sono ormai definitivamente chiusi in "soffitta" e un sentimento di rassegnazione sembra prendere il sopravvento: Il sogno più ardito/scoprirsi la vocazione dei Florio/ Restava un indumento in soffitta/ appartenuto al passato/ Ammirarlo provarlo ogni tanto/ specchiarsi nel vetro ingiallito/ era il gioco più condiviso/ nel vento e nel sonno di Aprile.
Ma non tarderà a rifarsi avanti quel senso inguaribile di riscatto, a riaccendersi la speranza, in una visione di irrinunciabile ripetersi: Ora preferisco avere qualcuno davanti/dopo tante marce solitarie/Qualcuno che si dinoccola magari/col passo lento svogliato dei ragazzi/I miei tanti errori che si ripetono di nuovo /Oggi alla mia testa sono loro